Tu che sei nata dove c’è sempre il sole
sopra uno scoglio che ci si può tuffare
e quel sole ce l’hai dentro il cuore
sole di primavera
su quello scoglio in maggio è nato un fiore
Sono un po’ di giorni che quando penso a Viola, mi viene da canticchiare questa vecchia canzone di Fabio Concato Fiore di Maggio.
Non so perché, Viola è nata 45 giorni fa, in una sera di Ottobre, e non a Maggio, non su uno scoglio, ma in un comodo ospedale sull’Isola Tiberina. Ma su una cosa non ci sono dubbi: è nato un fiore.
Viola è arrivata all’improvviso, 4 settimane prima del previsto. Una di quelle sere che ti prepari per andare a mangiare una pizza ed invece al momento del dessert al posto del dolce, ti ritrovi con una frugoletta di 2 kg e mezzo tra le braccia.
Una bimbetta dagli occhioni grandi e le smorfiette buffe che mi sta facendo giorno dopo giorno diventare mamma.
Una mamma stramba e impreparata che le racconta le notizie del giorno e le spiega che, nonostante tutto, il mondo non è ancora perduto. Una mamma che le canta canzoncine vintage come La bella lavanderina e Do, se do una cosa a te fino allo sfinimento. Una mamma che resta sveglia di notte a controllare che stia bene. Una mamma che legge libri su come crescere i figli. Una mamma che le racconta storielle in inglese con la speranza che cresca bilingue. Una mamma che spera di crescerla indipendente e forte, ma anche sensibile e affettuosa. Una mamma che vorrebbe regalarle il mondo, ma al momento può donarle solo tutto il suo amore.
Una mamma che non si sarebbe mai aspettata di diventare mamma e che ora non riesce ad immaginare cosa più bella.